LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2, The hills have eyes 2

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PirataMarco
view post Posted on 27/1/2008, 17:59




“Dobbiamo assolutamente uscire di qui – questi esseri ci uccideranno”
Soldato scelto Crank



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Quello che è iniziato con la famiglia Carter, chiaramente non si è concluso con la famiglia Carter.
Nel corso di una missione di routine, un’unità di soldati della Guardia Nazionale si ferma ad un avamposto in Messico per rifornire di materiale un gruppo di fisici nucleari. Quando arrivano all’isolato campo di ricerca, lo trovano misteriosamente deserto. Dopo aver notato un segnale di soccorso proveniente da una catena montuosa nei paraggi, la squadra decide di avventurarsi in una missione di ricerca sulle colline, in modo da localizzare gli scienziati scomparsi. Ovviamente, non sanno che si tratta delle stesse colline che hanno fatto da sfondo alle atroci esperienze della sventurata famiglia Carter e dove dimora una tribù di mutanti cannibali in attesa. E questa volta, c’è una forza malvagia ancora più terribile che li attende e che punta alla distruzione completa dei soldati: nulla può essere peggiore che affrontare il patriarca della famiglia, Papa Hades, che progetta di catturare delle donne per farle riprodurre, in modo da assicurare la sopravvivenza del suo clan di mutanti. Così, il gruppo di soldati, che non si attende certo questi pericoli, deve imparare a rimanere unito contro un nemico che punta alla loro completa distruzione.
Cosceneggiato da Wes Craven e da suo figlio Jonathan Craven, LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2 della Fox Atomic è diretto da Martin Weisz e prodotto da Wes Craven, Marianne Maddalena e Peter Locke. Il film vede la partecipazione di Michael McMillian, Jessica Stroup, Jacob Vargas, Flex Alexander, Lee Thompson Young, Daniella Alonso, Eric Edelstein, Reshad Strik, Ben Crowley, Michael Bailey Smith, Derek Mears e David Reynolds.



NOTE DI PRODUZIONE

Negli annali del terrore moderno, pochi film hanno avuto un impatto profondo come la pellicola di culto di Wes Craven del 1977 Le colline hanno gli occhi (The Hills Have Eyes). Questa storia fondamentale, reinterpretata nel 2005 dagli acclamati realizzatori della corrente “Splat Pack” Alexandre Aja e Gregory Levasseur, ha deliziato e terrorizzato una nuova generazione di appassionati, con la sua terribile versione moderna impregnata di sangue. Oltre al successo al botteghino, sono arrivati grandi consensi anche dalla critica, come conferma il San Francisco Chronicle, che ha scritto “se gli studios insisteranno nel voler rifare i classici horror, c’è un modo perfetto per realizzarli… Le colline hanno gli occhi è fantastico”.
Così, con il pubblico che desiderava averne di più, il leggendario realizzatore Wes Craven ha lavorato assieme al figlio Jonathan per regalarci LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2. La coppia ha scritto un racconto coraggioso, feroce e senza un attimo di respiro su un’unità inesperta della Guardia Nazionale, che poco saggiamente si ritrova in un territorio popolato da mutanti, in cui i loro peggiori incubi diventano realtà. Il film è diretto dal realizzatore iconoclasta Martin Weisz, che con la sua recente pellicola Butterfly: A Grimm Love Story ha ottenuto grandi consensi, ma che ha anche scatenato feroci polemiche per la sua descrizione esplicita del cannibalismo moderno. Così, la combinazione tra il talento di Wes Craven e quello di Martin Weisz ha creato un’esperienza horror da non perdere e che non venire dimenticata facilmente.

UN’INTRODUZIONE AI TALENTI DIETRO LE QUINTE
In una carriera che si estende per più di tre decenni, Wes Craven è diventato un personaggio di fama mondiale in campo cinematografico, televisivo e letterario. Nel 1984 ha reinventato l’horror giovanile con il classico Nightmare – dal profondo della notte (A Nightmare on Elm Street), che ha scritto e diretto, mentre nel decennio successivo ha nuovamente rivoluzionato il genere con la trilogia di Scream, salutata da un grande successo di pubblico. Da sole, queste due serie hanno incassato quasi un miliardo di dollari e hanno dimostrato in maniera inequivocabile la profonda comprensione di Craven dei desideri e delle paure, spesso inconsce, che si celano nella psiche umana.
La capacità di Craven di esplorare la natura della paura umana è risultata evidente fin dal 1972, grazie al suo primo film, L’ultima casa a sinistra (The Last House on the Left), e ha raggiunto un livello anche più elevato grazie alla sua seconda pellicola, Le colline hanno gli occhi, che rappresentava perfettamente lo spirito culturale dell’epoca, grazie all’avvincente racconto di una famiglia di mutanti che si ciba dei viaggiatori in una zona in cui il governo aveva compiuto dei test atomici. “E’ un narratore fantastico, uno sceneggiatore affascinante e un regista meraviglioso”, sostiene il produttore de LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2 Peter Locke, che nel 1977 ha prodotto, finanziato e distribuito il film originale. “E’ il maestro dell’horror, perché ha avuto successo fin dall’inizio della sua carriera e ha capito il genere meglio di chiunque altro”.
Grazie allo straordinario successo della versione del 2005 de Le colline hanno gli occhi, era evidente che un sequel fosse nell’aria. “La Fox Atomic era desiderosa di dar vita ad una serie e io ho pensato che fosse un’idea molto interessante”, rivela Wes Craven, che aggiunge “ho detto allo studio che io e mio figlio Jonathan potevamo scrivere la sceneggiatura in un mese e così abbiamo trovato subito un accordo”.
Sebbene Craven amasse molto l’idea di scrivere la sceneggiatura con il figlio, era anche preoccupato dei risultati della loro collaborazione. “Ci era sempre sembrata una buona idea, considerando che io mi trovo a lavorare tutto il tempo in questo ambiente, mentre Jonathan scrive per riviste cartacee e telematiche, e che quindi raramente avevamo avuto l’occasione di collaborare insieme. Improvvisamente, si è presentata questa opportunità, ma io non avevo idea di come sarebbe andata. E sapete una cosa? E’ stato fantastico. Jonathan ha questo sfrenato senso dell’umorismo. E’ un humour nero che sembra insito nei geni della famiglia Craven, così noi ci siamo semplicemente messi al lavoro. Il risultato che si vede nel film ha sorpreso entrambi e abbiamo scritto la prima versione praticamente in un mese. Si trattava di due persone in una stanza, due adulti, non era tanto una questione di padre e figlio. Eravamo semplicemente due persone che dovevano portare a termine un lavoro. E’ stata un’esperienza molto bella, che ci ha reso ancora più uniti”.
I produttori de LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2 erano entusiasti di avere i Craven che collaboravano tra loro. “Quando Wes ha deciso che avrebbe realizzato lo script assieme a Jonathan, cosa potevamo chiedere di più?”, sostiene Peter Locke. “Conosco Jonathan da quando aveva cinque anni, quindi è magnifico che sia andata così”.
A causa del ridottissimo periodo di tempo per realizzare la sceneggiatura, i due hanno dovuto rispettare un programma molto rigido per portare a termine la prima stesura. “Abbiamo buttato giù la trama o scritto qualcosa ogni giorno dopo l’incontro iniziale con i produttori”, aggiunge Jonathan Craven. “Abbiamo iniziato a casa sua, tirando fuori delle idee e tracciando uno schema nelle prime due settimane. Quindi, abbiamo preso una stanza d’albergo per un mese, così da poter lavorare senza essere interrotti ogni cinque minuti dal telefono o da scocciature del genere. Abbiamo scritto praticamente dalle nove del mattino alle nove di sera per sette a giorni a settimana, fino a quando, un mese dopo, avevamo in mano la prima stesura. Abbiamo lavorato separatamente e insieme – i ragazzini li chiamano ‘giochi paralleli’ - con due scrivanie in due stanze adiacenti, abbastanza vicine da poterci vedere e parlare senza dover urlare, ma che ci fornissero anche un senso di autonomia a breve distanza. Ognuno lavorava alle scene da solo e poi mescolavamo le carte in continuazione”.
Wes Craven rivela come è nata la trama di questo sequel: “Poco dopo l’uscita del primo, ho proposto di realizzare un episodio in cui la ragazza sopravvissuta (Brenda Carter, interpretata da Emilie de Ravin) entrasse a far parte della Guardia nazionale per superare le sue paure e finisse per essere mandata nel deserto del New Mexico. Ma non ha funzionato, perché Emilie stava facendo Lost e non era disponibile”.
Senza Brenda Carter, il personaggio del film originale intorno al quale si sarebbe dovuto costruire una nuova storia, i Craven sono stati costretti a trovare un approccio originale per LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2, che in qualche modo superasse il terrore spaventoso provocato dal primo film.
I due hanno così deciso di rivolgere il loro sguardo alle vicende drammatiche e tragiche dei nostri giorni per trovare il loro soggetto. “Quello che sta avvenendo attualmente a livello storico è così importante, fatti come la guerra in Iraq e la lotta contro il terrorismo”, spiega Wes Craven. “Si tratta di culture diverse che si scontrano. Con tutti questi eventi straordinari che accadono, sentivo che sarebbe stato interessante fare qualcosa con dei ragazzi americani in uniforme che fronteggiano e combattono un nemico totalmente inspiegabile. Loro sono stati addestrati per uno scopo, ma quello che finiscono per dover fare è completamente diverso”.
Anche Jonathan Craven riteneva che il tema dei soldati fosse interessante e meritevole di essere esplorato. “Da un certo punto di vista, io sentivo il bisogno di elaborare tutte le storie e le immagini mostrate dai mass media di questi ragazzi che vengono inviati in situazioni orrende in Iraq e Afghanistan. Le vicende spaventose che devono fronteggiare sono 1.000 volte peggiori di qualsiasi cosa si possa inventare per un film horror. Inoltre, credo che faccia parte della mitologia della saga delle Colline. Il film originale si svolgeva in una base militare. Probabilmente, abbiamo pensato che l’elemento militare, prima o poi, dovesse entrare a far parte della storia”.
Per dirigere il terribile racconto dei Craven sulla violenza mutante, i produttori sapevano di aver bisogno in un vero innovatore visivo. Hanno quindi iniziato a cercare qualcuno che avesse un notevole senso narrativo e stilistico, in grado di unire delle emozioni potenti, piene di suspense e in grado di inchiodarti alla poltrona, con una spiccata sensibilità artistica. Così, la squadra produttiva di Craven è stata impegnata in un’analisi a largo raggio per trovare il candidato adatto.
“Abbiamo condotto una ricerca molto impegnativa per trovare il regista de LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2”, spiega il coproduttore Cody Zwieg. “Abbiamo considerato, senza voler esagerare, qualche centinaio di persone. Il nostro compito era trovare qualcuno che sapesse come creare tensione e paura, ma che fosse anche capace di concentrarsi sui personaggi del film. Abbiamo intervistato circa venti registi differenti in un periodo di sei settimane e poi abbiamo ristretto la rosa a tre nomi”. Dopo una complessa fase di interviste che è durata diverse settimane, il tedesco Martin Weisz ha ottenuto l’incarico.
Weisz viene dal campo delle pubblicità e dei videoclip, avendo diretto artisti come Puff Daddy, Brandy, Meatloaf e LL Cool J. Dopo aver ottenuto un successo senza precedenti nell’industria musicale e pubblicitaria, Weisz si è trovato sommerso da proposte cinematografiche, soprattutto horror. “Penso che, a causa della mia esperienza nei video musicali, la gente tenda ad etichettarmi sempre in questa categoria”, sostiene Weisz. “Amo la suspense e l’horror. Penso che sia fantastico, ma purtroppo è stato trasformato in un genere popcorn per renderlo più commerciale”.
Il regista ha catturato l’attenzione dei produttori e di Craven quando loro hanno sentito parlare del suo primo film, il provocatorio e controverso Butterfly: A Grimm Love Story. La pellicola, un thriller horror e psicologico basato su una storia vera, esplora l’incontro cannibalistico tra due uomini che si sono conosciuti su Internet. Le proiezioni del film hanno fatto scalpore, grazie a degli spettatori che svenivano e vomitavano durante le scene più esplicite della pellicola.
Butterfly: A Grimm Love Story è stato accolto da un notevole consenso critico e si è aggiudicato il gran premio al Luxembourg International Film Festival del 2006. Inoltre, Weisz è stato nominato miglior regista al prestigioso Catalonian International Film Festival che si svolge a Sitges, in Spagna. Per un’incredibile coincidenza, trent’anni prima, sempre a Sitges, Wes Craven ottenne il premio come miglior regista (oltre a quello per il miglior film) per l’originale Le colline hanno gli occhi. Per questo, Weisz sembrava il candidato ideale per dirigere una produzione di Wes Craven.
“Weisz è un realizzatore che non ha certo paura di fare qualcosa di controverso”, spiega Craven. “Grimm Love parla di cannibalismo umano, inserendo ogni genere di comportamenti sessuali e tutti quegli elementi che mettono a disagio la maggior parte delle persone, così questo mi ha fatto capire che lui non aveva paura di affrontare un tema scottante. E’ anche un realizzatore dotato di un grande entusiasmo e di una notevole energia. Ha diretto molti lavori in campo musicale e pubblicitario, un ambiente difficile e che richiede una grande immaginazione visiva”.
L’offerta di dirigere LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2 è stata una sorpresa per Weisz. “Stavo preparando un altro film e ho ricevuto una telefonata dal mio agente, che mi ha chiesto di leggere la sceneggiatura”, rivela il regista. “Così, l’ho letta in un weekend ed è stata proprio quella a convincermi a fare il film. E’ veramente ben scritta, oltre ad essere molto diversa da quello che mi aspettavo. La prima volta che l’ho letta, mi è venuto immediatamente in mente uno dei miei film preferiti in assoluto, Aliens. Ho pensato ‘magnifico! Soldati, caverne, miniere, mutanti!’ Sono stato immediatamente conquistato”. Per sistemare la sceneggiatura, Weisz ha passato molte ore con la squadra di produttori, analizzandone ogni aspetto. “Ho avuto dei colloqui con Marianne, Wes, Peter e Jonathan per esporre le mie idee sulla sceneggiatura. In seguito, abbiamo avuto degli incontri con la Fox, in cui abbiamo portato tutte le nostre considerazioni scritte”, racconta Weisz. “Il novanta per cento di queste valutazioni andava nella stessa direzione, così siamo giunti tutti alla medesima conclusione”.

RAGGIUNGERE LA META: SELEZIONARE LA GUARDIA NAZIONALE
Dal primo minuto in cui Weisz e la squadra di produttori hanno cominciato a lavorare insieme, sono stati consapevoli che l’elemento fondamentale dell’intera produzione era quello di creare un cast reale e tangibile per interpretare i personaggi della Guardia Nazionale. Quando hanno iniziato a scegliere il cast del film, si sono concentrati non solo sulla necessità di trovare gli attori giusti per ogni ruolo, ma anche un gruppo adeguato, che potesse, una volta messo insieme, mettere a nudo i taciti conflitti che si nascondono sotto la superficie della loro disciplina militare rigidamente controllata.
“Sapevamo che si trattava di qualcosa di più di un gruppo”, rivela il coproduttore Cody Zwieg. “Noi volevamo assolutamente degli attori che sembrassero dei veri soldati, che potessero essere credibili per quanto riguarda l’età. Si vedono spesso degli attori al cinema, sulla soglia dei trent’anni o che li hanno superati da poco, che vengono scelti per interpretare dei soldati, nonostante sappiamo benissimo che le persone inviate in Iraq e in Afghanistan hanno un’età da college o sono appena usciti dalle scuole superiori. Così, noi cercavamo proprio dei volti freschi”.
I produttori volevano anche assicurarsi di rispecchiare la composizione multietnica dell’esercito americano. “Volevamo rappresentare un cast interrazziale, un particolare molto importante, perché, come già detto, questa è la realtà, è quello che vediamo nei notiziari”, spiega Zwieg.
Per il ruolo di Sarge, il leader dell’unità, i produttori avevano bisogno di un attore che non solo riuscisse a dar vita ad un rude comandante militare, ma che potesse anche esprimere un sottile senso di paura e di sciagura imminente. Lo hanno trovato in Flex Alexander. “L’ho adorato in Snakes on a Plane,” rivela Peter Locke. “Ho pensato che fosse straordinario. Ha interpretato un vero stronzo, ma mostrando tante diverse sfumature del suo personaggio. Quando Flex ha fatto il provino per LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2, è arrivato ed è stato magnifico, sembrava proprio una persona appena promossa al ruolo di sergente, una via di mezzo tra un soldato semplice e un ufficiale”.
Alexander sapeva che, per ottenere il ruolo, avrebbe dovuto rendere molto personale la parte. “Volevo che Sarge fosse naturale, a suo agio e non un automa. Ho cominciato ad agitarmi e il mio insegnante di recitazione mi ha detto “rimani fermo e deciso’. Sapevo che, con questo ruolo, tutti sarebbero arrivati al provino urlando, così io ho cambiato impostazione. Se urli e strilli, in realtà perdi potere. Mia nonna è molto risoluta, così ho preso questa caratteristica da lei. Basta che lei mi guardi e io mi metto paura. L’ho notato mentre stavo crescendo, così ho attinto a questa caratteristica per i miei personaggi”.
Uno dei ruoli più complessi da assegnare era quello di Napoleon, il pacifista trasandato del gruppo, un personaggio che deve affrontare una notevole gamma di emozioni, passando dal pacifismo estremo ad un atteggiamento molto aggressivo. Dopo aver provato dozzine di attori per questo ruolo fondamentale, i produttori sono stati decisamente sollevati quando è comparso Michael McMillian (Saved). Ricorda la produttrice Marianne Maddalena: “ero così depressa, perché a Los Angeles anche gli attori meno convincenti si mettono a lucido. Anche se sono strani, sfigati e dei perdenti, vanno tutti in palestra! Michael è entrato, è alto e magro e improvvisamente mi sono ricordata che Wes ha scritto Napoleon basandosi su se stesso quando aveva venti o ventuno anni. E ho pensato subito: ‘ho capito chi è questo personaggio!’ Wes proviene da una famiglia della classe operaia ed è stato il primo della sua famiglia ad andare al college. Anche il personaggio di Napoleon proviene dallo stesso ambiente, è molto intelligente e vuole andare al college, quindi entra a far parte della Guardia Nazionale per potersi permettere un’istruzione adeguata. Così, quando Michael è entrato, è stato veramente eccitante, perché avevamo finalmente trovato il nostro Napoleon”.
Questo ruolo ha avuto un forte impatto su McMillian: “ci sono molte somiglianze tra me e Napoleon”, sottolinea McMillian, “perché abbiamo la stessa opinione sull’amministrazione Bush. Entrambi siamo dei pacifisti. Lui è un eroe per caso. Non è una coincidenza che LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2 venga prodotto in questo momento. Napoleon riflette le preoccupazioni della società contemporanea sul fatto di diventare un soldato e un killer. E’ stato affascinante addentrarsi in questi luoghi oscuri, ci sono alcuni istinti primari che possono emergere in una persona quando questa si ritrova in situazioni complesse. Mi piaceva molto l’idea che il mio personaggio affrontasse una trasformazione del genere”.
Per il ruolo dell’esplosivo Crank, il combinaguai dell’unità della Guardia nazionale, i produttori avevano bisogno di un attore dotato di un carisma notevole, per suscitare comunque un sentimento di simpatia da parte del pubblico. Essendo apparso in film come Jarhead, Il volo della fenice (Flight of the Phoenix), Traffic e Get Shorty, il team di produttori è stato felice di poter avere il veterano attore Jacob Vargas per questo ruolo. “Ha un’energia fantastica”, rivela Cody Zwieg. “Lo abbiamo visto in alcuni film ed è una persona che sembra proprio perfetta per la parte. Può interpretare così tanti ruoli diversi. Ne LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2, sapevamo che avrebbe portato questa intensità e questo atteggiamento di entusiasmo tipicamente militare. Lui rappresentava questo aspetto dell’ambiente militare e lo ha fatto perfettamente, fornendo un’interpretazione magnifica”.
Vargas descrive così il suo personaggio: “Crank è una sorta di eroe d’azione etnico. Ci sono moltissime scene d’azione, in cui bisogna sparare, fuggire dai mutanti, saltare sopra gli abissi e scivolare nel fango. Lui inizia come una testa calda, sempre in prima linea, e alla fine inizia a perdere la testa e a crollare. Ha visto così tante cose in un giorno e non riesce ad evitare di andare a pezzi. E’ un declino graduale. Tutto è eccessivo in Crank. Impreca in continuazione e si innervosisce facilmente, quindi ci voleva molta energia e per questo io, ogni volta, lasciavo il set esausto”.
Dopo una serie di film drammatici, Vargas ha apprezzato molto l’opportunità di rilassarsi in questo film. “LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2 è un intrattenimento, parla di soldati che vengono inseguiti da mutanti. Noi veniamo braccati, siamo il loro pranzo! E’ divertente ed è per questo che volevo farne parte”.
Desiderando rispecchiare la nuova realtà, che vede le donne impegnate sui campi di battaglia, i produttori sentivano che fosse fondamentale inserire delle protagoniste femminili nei ranghi della Guardia Nazionale. Per questo, è stata posta una grande attenzione ai due personaggi femminili, quelli di Amber e Missy, con decine di giovani interpreti impegnate nei provini. L’attore Michael McMillian ha notato l’incredibile trasformazione dei due personaggi femminili durante il film. “Amber assomiglia a Sigourney Weaver in Alien, una ragazza che non sembra proprio in grado di colpire duro. Missy è invece un tipo di ragazza tosta. E’ affascinante vedere come emergono questi personaggi. Le ragazze nel nostro film sono decisamente forti. Penso che il pubblico rimarrà molto sorpreso vedendo fino a che punto si spingono le vicende delle due donne”.
Dopo aver letto la sceneggiatura, l’emergente attrice Jessica Stroup desiderava assolutamente interpretare Amber, una bella e ingenua recluta di diciannove anni. Come spiega lei direttamente “molta gente non immagina che una donna sia così forte da imbracciare un’arma per proteggere la sua nazione in battaglia. Con tutto quello che succede attualmente in Iraq, non ho visto nessun film ultimamente sulle donne in guerra”. La Stroup rivela anche dei dettagli sulle audizioni: “dopo aver fatto il provino per il film, sono passati due mesi in cui non ho avuto nessuna notizia. Ho chiamato il mio agente e gli ho chiesto se potevo presentarmi nuovamente. Ci sono andata molto preparata, cambiando tante cose e decisamente più convinta. L’audizione è andata veramente bene. Io sono molto grata alla produttrice Marianne Maddalena, perché lei ha passato tanto tempo a dirmi come affrontare ogni battuta. Ha creduto molto in me e io le sono veramente riconoscente. Ho ottenuto la parte il giorno seguente”.
La Stroup ha apprezzato molto l’opportunità di lavorare in un film d’azione ed era ancora più eccitata di essere impegnata nel genere horror. “Quando sono cresciuta, ero veramente un maschiaccio. Ho fatto diversi film horror in passato, ma erano tutti poco credibili, così volevo fare qualcosa di più violento e più crudo. C’era questa scena, che abbiamo fatto l’altro giorno, in cui io devo usare la mia baionetta per uccidere qualcuno. Non ho mai messo tanta energia e forza in qualcosa in tutta la mia vita. Bisogna dissociarsi completamente da se stessi e dirsi ‘devo uccidere questo tizio’. Volevo assolutamente trasformarmi in una psicopatica. E’ stata l’esperienza più intensa che abbia mai fatto in tutta la mia vita, ciak dopo ciak”.
Per l’altra protagonista femminile, i produttori hanno scelto la giovane attrice di talento Daniella Alonso (One Tree Hill) per interpretare Missy, una donna introversa con un figlio che l’aspetta a casa. “Per il personaggio di Missy, volevamo qualcuno che avesse un animo gentile, ma che fosse anche molto dura esteriormente”, rivela Cody Zwieg. “Qualcuno che possa essere una madre e risultare credibile quando mostra questo istinto materno, ma che fosse anche una combattente, una caratteristica che non è sempre facile mostrare da parte di un’attrice, soprattutto se è bella come Daniella. Normalmente, si pensa che attrici del genere non possano avere una tale gamma espressiva, ma lei è stata capace di tirar fuori questa personalità, una donna dura in superficie e molto dolce quando parla del figlio. Se il personaggio di Missy non avesse funzionato, e il pubblico non avesse creduto in lei come madre oltre che come soldato, saremmo stati veramente nei guai”.
La Alonso si è impegnata molto per trovare il nucleo emotivo del suo personaggio. “Missy ha molti piani di lettura”, spiega la Alonso. “Lei sta sempre cercando e ascoltando persone di cui si possa fidare, è una forma di protezione. Ha vissuto delle brutte esperienze nella sua vita, così non lascia trapelare nulla. E’ una dura, che dice ‘stammi lontano, non voglio avere nulla a che fare con te’ e poi accade qualcosa che la distrugge completamente. Così, incominciamo a vedere il suo lato più sensibile”.
La Alonso ha beneficiato molto dalla presenza di Wes Craven sul set durante le riprese de LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2. “Wes Craven è un produttore molto coinvolto nei suoi film”, rivela la Alonso. “E’ stato magnifico, era qui in Marocco, sempre disponibile a fornire dei consigli e dei suggerimenti. Rispettava noi attori, ma rimaneva qui, con il suo bagaglio di esperienze, nel caso ne avessimo bisogno”.
Il giovane attore di talento Lee Thompson Young (Friday Night Lights) ha ricoperto il ruolo di Delmar, il pacificatore del gruppo. Young ha colto con piacere la possibilità di impegnarsi in un ruolo così avvincente. “C’è sicuramente un arco narrativo per quanto riguarda Delmar, ma è molto sottile. Delmar è consapevole di aver ammazzato un uomo, così sa quello di cui è capace, molto più che gli altri personaggi. E’ anche disposto a mettere a rischio la sua vita, per assicurarsi che tutti escano illesi dalla miniera. Non ho difficoltà ad identificarmi con le decisioni che prende Delmar”.
I produttori sono rimasti molto soddisfatti dell’interpretazione di Young. “Lee Thompson Young è fantastico,” sostiene Peter Locke. “E’ bello, forte e la sua recitazione è a livelli molto alti. E’ un tipo duro e silenzioso, dotato di una grande autorità”.
Il comico e interprete Eric Edelstein ha rivestito i panni di Spitter, il soldato trentenne con un problema di dizione. Alto un metro e novanta e pesante più di 135 chili, Edelstein dimostra che i soldati della Guardia Nazionale hanno forme, misure e percorsi di vita diversi. Eric ha cercato di avere dei consigli su come interpretare un soldato dalla sua famiglia, dagli amici e dai colleghi del cast. “Sono stato uno scout Webelo per due settimane: è stata la mia prima esperienza come soldato e probabilmente anche l’ultima”, scherza Edelstein. “Sia mio padre che mio nonno sono stati nell’esercito e volevo che fossero orgogliosi di me. Quando ho svolto delle ricerche, ho chiesto informazioni a un amico che era stato nella Guardia Nazionale in Iraq. E’ importante capire la differenza tra la Guardia Nazionale e i soldati comuni. Ho ricevuto molti consigli riguardanti l’esercito da Jacob Vargas, che ha svolto un campo di addestramento per le riprese di Jarhead e che aveva due fratelli nei Marines. Lui aveva un’ottima conoscenza del mondo militare”.
I produttori hanno scelto Ben Crowley per la parte di Stump. Crowley descrive il suo personaggio come “un po’ turbolento e anche rozzo. Stump spesso si sente isolato. E’ un po’ ruvido, ma anche molto divertente da interpretare”. Da grande appassionato di horror, Crowley ha apprezzato molto l’opportunità di recitare in una produzione di Wes Craven. “Wes Craven è una personalità importante nel mondo dello spettacolo. Se una persona vede film, e quasi tutti nel mondo attualmente lo fanno, allora conosce il genere horror e quindi il nome di Wes Craven. E’ incredibile, poche persone sono arrivate a questo livello nella loro vita, in cui sono così brave in quello che fanno. Wes Craven è diventato sinonimo di paura”.
Per la parte di Mickey, l’affabile belloccio del gruppo, è stato ingaggiato l’emergente australiano Reshad Strik. “Reshad è entrato nella stanza ed era Mickey”, sostiene Cody Zwieg. “Aveva questo fascino goffo che rendeva il personaggio così gradevole”. Strik, al suo debutto in una pellicola americana grazie a LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2, è stato molto felice di lavorare nel film. “Non riuscivo a parlare quando ho ottenuto la parte, ero così eccitato”, sostiene Strik. “Ho ottenuto questo lavoro dopo essermi trasferito a Los Angeles da cinque mesi. Questo ruolo faceva parte del mio progetto quinquennale, non mi aspettavo certo che arrivasse dopo soli cinque mesi”.
Per rendere il più possibile autentici gli aspetti del film legati all’esercito, gli attori che interpretavano i soldati della Guardia Nazionale hanno seguito un vero addestramento militare, per prepararsi adeguatamente ai loro ruoli. Il cast ha frequentato per quasi una settimana un corso militare accelerato, che comprendeva lezioni sull’uso delle armi e su come comportarsi in zone di battaglia. Gli attori sono stati impegnati sul campo, dove a turno sparavano con armi automatiche a colpo singolo o a ripetizione, utilizzando pallottole autentiche. Visto che quasi 7 tonnellate di fuochi pirotecnici sono state utilizzate nelle riprese, per legge tre guardie dell’esercito reale marocchino dovevano rimanere sul set per controllare le armi e gli esplosivi, ovunque si trovassero.
Le difficoltà fisiche nel realizzare un film d’azione e horror sotto il bruciante sole del deserto rappresentavano una novità assoluta per gli attori. “Questo è probabilmente il ruolo più impegnativo dal punto di vista fisico che abbia mai interpretato”, rivela Jacob Vargas. “C’era bisogno di mantenere alto il livello di energia di Crank. Per questo, dovevo caricarmi ogni giorno per interpretarlo. Così, ogni giorno me ne andavo dal set distrutto. Mi sono anche ammalato, perché nel film urlo come un pazzo e spezzo delle tavolette di legno. Dovevo mantenere questa energia. Il secondo giorno, quando mi sono svegliato, ero a pezzi, non volevo scendere dal letto. Avevo la febbre, che mi era venuta a causa della mia interpretazione. Ero veramente distrutto”.
Lavorare per delle settimane in alcune isolate location di montagna nel deserto, è servito per compattare il gruppo, considerando che gli interpreti dovevano imparare a poter contare sugli altri, rispecchiando così i loro personaggi della Guardia Nazionale nel film. Per rafforzare i legami esistenti tra ciascun attore, i produttori si sono assicurati che avessero la possibilità di passare del tempo insieme fuori dal set.
Spiega la produttrice Marianne Maddalena: “il nostro cast di soldati della Guardia Nazionale ha instaurato dei rapporti molto stretti, sono diventati veramente un’unità molto compatta, una caratteristica che emerge chiaramente nelle loro interpretazioni”.
I membri del cast si sono meravigliati della rapidità con cui hanno fatto amicizia. “Non ho mai lavorato con un cast che andava d’accordo come in questo caso”, rivela Jessica Stroup. “Siamo stati insieme per due mesi di fila in Marocco. Abbiamo condiviso le mattinate, i pomeriggi e anche le nottate, perché finivamo sempre a parlare nella stanza di qualcuno. Abbiamo stretto dei legami molto solidi”.
I MUTANTI SI IMPADRONISCONO DELLE MINIERE
Anche se scegliere accuratamente gli attori per interpretare i soldati della Guardia Nazionale era fondamentale per la buona riuscita de LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2, altrettanta attenzione doveva essere posta per il casting della loro spaventosa nemesi: il gruppo di mutanti che risiedono nelle miniere. Ancora una volta, i realizzatori si sono trovati a dover cercare degli interpreti che avessero delle doti decisamente poco comuni. “Per quanto riguarda i mutanti, dovevamo trovare degli attori in grado non solo di effettuare le scene con gli stunt, sopportare un makeup elaborato e recitare con tutto quel trucco addosso, ma anche di incarnare perfettamente la natura feroce e primordiale insita nel sistema di vita dei mutanti”, spiega il produttore associato Cody Zwieg. “Era un compito molto difficile”.
A causa delle difficoltà fisiche ed artistiche che avrebbero dovuto fronteggiare gli attori, costretti a indossare delle protesi nel caldo deserto del Marocco, i produttori e il team addetto agli effetti speciali della K.N.B. EFX Group hanno deciso di affidarsi a degli interpreti che avessero già fatto esperienza in questo difficile processo. Quindi, i realizzatori si sono prodigati per avere degli attori esperti che interpretassero i mutanti. “Da quello che abbiamo imparato girando in Marocco l’ultima volta, sapevamo quali erano gli stunt disponibili per lavorare lì con il make-up indosso” spiega Gregory Nicotero della K.N.B. “Avevamo Michael Bailey Smith (Papa Hades) e anche Derek Mears (Chameleon), così era un buon inizio per quanto riguarda gli attori. Il make-up è efficace solo se gli attori che lo indossano sono bravi, quindi siamo stati molto fortunati. Questi attori sapevano bene come dar vita al make-up e ai loro personaggi”.
Il veterano dell’horror Michael Bailey Smith (Nightmare V: il mito [Nightmare on Elm Street 5: The Dream Child]) è l’unico interprete ad essere stato presente sia ne Le colline hanno gli occhi che ne LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2, anche se in ruoli differenti. Grazie al primo film, Smith è entrato nella storia dell’horror vincendo il Chainsaw Award assegnato dalla rivista Fangoria per il miglior combattimento, con il suo ritratto depravato e raccapricciante del minorato mentale Pluto. Smith ha amato decisamente la possibilità di incarnare il deforme malvagio, descrivendolo come un “essere incredibilmente depravato, ma allo stesso tempo infantile e innocente. In una scena strappa una gamba e la mangia come se fosse una coscia di pollo, mentre in un’altra si muove in maniera molto infantile, scoppiando anche a ridere. E’ stato un piacere interpretarlo”. In quest’occasione, l’attore interpreta Hades, il patriarca del clan familiare e forse il più sadico tra tutti i mutanti.
Smith spiega le differenze tra i ruoli di Papa Hades e Pluto: “Hades è totalmente depravato e tirannico, mentre Pluto ha un che di infantile, tanto da farti pensare che avrebbe potuto essere una persona decente se non fosse stato per Papa Jupe. E’ stato portato sulla strada sbagliata. Hades è come un gorilla gigante, è affascinante”.
A far compagnia al clan di Papa Hades c’è Chameleon, il mutante diabolico e deforme che si confonde perfettamente con il terreno roccioso del deserto, in attesa di colpire le sue sventurate vittime. Derek Mears, che ha interpretato il licantropo nella pellicola di Wes Craven Cursed - Il maleficio (Cursed), ha ottenuto la parte. Come spiega l’attore, “il mio personaggio non ha dei superpoteri, ma ha subito delle mutazioni che lo fanno sembrare sporco come una roccia, quindi ha un aspetto fantastico! Le vesciche e le pustole sono orrende, coperte di polvere, fango e sporcizia, così da farlo apparire simile ad una roccia e permettergli di ingannare i predatori. Una parte di me è normale, l’altra è ricoperta di pustole”.
Senza dubbio, la rinomata squadra addetta agli effetti make-up della K.N.B. ha sfruttato tutte le sue capacità creative per trasformare Mears in questo essere mostruoso. “Siamo molto orgogliosi di Chameleon”, nota la responsabile delle protesi make-up della K.N.B., Tami Lane. “Il primo giorno che è arrivato sul set e si è acquattato su quella roccia, è semplicemente scomparso! Ma poi, all’improvviso, si vedeva che qualcosa si stava muovendo. Siamo stati molto contenti, tutti erano estasiati dal risultato. E’ venuto così bene perché lui è decisamente grande e muscoloso. E’ sicuramente il mio personaggio preferito”.
Hansel, un uomo-bambino orrendamente sfigurato, che vive vicino al clan assetato di sangue, è interpretato da David Reynolds. Essendo apparso in alcune pellicole truculente come La casa dei 1.000 corpi (House of 1,000 Corpses) di Rob Zombie e Night of the Leben Tod, Reynolds non ha avuto esitazioni nel lavorare con Craven. “Lo adoro”, rivela Reynolds. “Wes ha superato i limiti con L’ultima casa a sinistra. La versione del 1977 de Le colline hanno gli occhi è molto diretta, una caratteristica che ho decisamente amato. Molti dei suoi film sono stati rivoluzionari, perché le persone non si avventurano spesso in questi luoghi oscuri nelle loro opere”.
Reynolds interpreta Hansel. “Quando penso ai mutanti, lui è quello più umano”, sostiene Reynolds. “Ha sempre dovuto cavarsela da solo. La caverna che ha realizzato è molto distante da quelle degli altri mutanti, come Chameleon e Hades”. C’è qualcosa in Hansel che gli permette di non rimanere indifferente al dolore degli altri. A livello emotivo, ha circa otto o nove anni, ma l’età biologica si aggira sui 35-40.
Gli attori e stuntman che completano il clan dei mutanti sono Tyrell Kemlo nei panni di Stabber, Gasbar Szabo in quelli di Grabber e Jason Oettle nel ruolo di Letch.

MAKE-UP MUTANTE: CREARE IL CLAN DEI MUTANTI
Una delle ragioni principali del grande successo della versione del 2006 de Le colline hanno gli occhi, è stato lo straordinario contributo fornito dalla società vincitrice dell’Oscar per Le Cronache di Narnia, la K.N.B. EFX Group. Per questo, era scontato che la K.N.B. realizzasse anche gli effetti make-up de LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2. Il coproduttore Cody Zwieg sostiene che “la K.N.B. è la migliore azienda in circolazione. Loro svolgono un lavoro incredibile per realizzare tutto e conferiscono ai personaggi le loro specifiche personalità grazie al make-up”.
La K.N.B. e Wes Craven hanno dato vita ad una collaborazione assolutamente unica e duratura, creando dei mostri cinematografici classici che non si dimenticano facilmente. “Abbiamo lavorato con Wes e Marianne Maddalena per dodici anni”, spiega Gregory Nicotero. “Il nostro primo progetto con loro è stato La casa nera (The People Under the Stairs) e in seguito abbiamo collaborato a tutti i successivi film di Wes. Lui ha un fiuto fantastico per i personaggi, perché si è occupato di loro per così tanto tempo. Wes sa esattamente quello che vuole, è in grado di poter guardare i disegni e dire semplicemente ‘questo mi piace, quello no’. Lavoriamo con lui da talmente tanti anni e abbiamo instaurato un rapporto magnifico. Abbiamo passato molto tempo insieme, tanto che penso di conoscerlo veramente bene. So che lui ha fiducia in me e questo vuole dire molto, visto che si tratta di uno dei massimi registi horror di Hollywood”.
La K.N.B., il regista Martin Weisz e la squadra di produttori hanno trascorso diverse settimane per creare l’aspetto terrificante del clan di mutanti. Ricorda Weisz: “abbiamo incontrato la K.N.B. e loro avevano già realizzato dei bozzetti in base alla sceneggiatura. Abbiamo avuto degli incontri con i produttori Marianne Maddalena e Peter Locke per vedere questi disegni iniziali e abbiamo deciso di renderli ancora più estremi. Abbiamo anche seguito una strada diversa con Chameleon, per renderlo ancora più chiaramente un misto tra un essere umano e una roccia e conferirgli un aspetto agghiacciante. Abbiamo avuto un po’ di difficoltà con il personaggio di Hades, perché abbiamo incominciato il lavoro con Chameleon, Stabber e Hansel. Hades quindi era l’ultimo e doveva essere quello più impressionante. Considerando che con gli altri avevamo già ottenuto risultati favolosi, bisognava superarsi. Penso che sia stato fatto un ottimo lavoro”.
Per la progettazione dei mutanti, la K.N.B. all’inizio ha utilizzato il programma
3-D Photoshop, uno strumento che permette a degli scultori tradizionali di realizzare e dipingere i loro personaggi su un computer, in modo da creare dei modelli di ogni membro del clan mutante. Dai modelli digitali, sono stati realizzati degli stampi di tutti questi orribili volti presenti nella storia. Alla fine, la squadra del make-up ha fatto dei calchi dei corpi e delle teste di tutti gli attori, così da far combaciare perfettamente le protesi e il make-up necessario.
Per le riprese, la K.N.B. ha affidato l’incarico di realizzare il make-up agli artisti
Mark Killingsworth, Clare Mulroy e Ben Rittenhouse. Inoltre, la K.N.B ha scelto la vincitrice dell’Oscar per Le Cronache di Narnia Tami Lane come responsabile delle protesi make-up. “Quando la K.N.B. mi ha contattato per fare questo lavoro, ero veramente eccitata, perché ho amato profondamente il primo film e ritengo che abbia messo in scena la violenza in maniera perfetta”, spiega la Lane. “Avevi voglia di distogliere lo sguardo, ma non riuscivi assolutamente a farlo. Visto il successo del primo episodio, io ero molto curiosa di lavorare al secondo”.
Craven aveva le idee molto chiare su come voleva far evolvere l’aspetto dei mutanti nel secondo film. “Ho pensato che questa fosse la generazione successiva. Loro non sono stati contaminati dalle radiazioni come quelli precedenti, ma hanno subito una mutazione genetica. E portano ancora questo enorme fardello sulle loro spalle, per colpa delle scelte che ha fatto il governo. Si sono adattati alla necessità di vivere isolati dalla cultura dominante che si trova all’esterno”.
Gregory Nicotero della K.N.B. spiega la differenza tra i mutanti del primo film e quelli de LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2: “noi eravamo molto soddisfatti dai risultati ottenuti dal make-up nel primo capitolo, così per questo film dovevamo fronteggiare un compito veramente difficile. Ne Le colline hanno gli occhi, i mutanti erano abbastanza puliti. Ma noi volevamo dare loro un aspetto differente in questo secondo episodio, soprattutto per la loro natura: vivono sottoterra, nelle caverne, perciò sono sempre sporchi. Quindi, per questo film, dovevamo renderli molto più sporchi e imbrattati di sangue. Sono molto più logori”.
Tami Lane approfondisce il discorso sull’aspetto rivoltante dei mutanti: “loro non vedono molto la luce del sole. Così, sono deformi e deviati per la mancanza di luce solare, perché non si può crescere senza il sole e non diventare deformi. Loro sono pochi, così c’è anche questo elemento incestuoso che contribuisce alle mutazioni”.
La K.N.B. ha svolto delle ricerche approfondite per progettare il mutante Chameleon. “Noi abbiamo effettuato delle ricerche complesse per un film che abbiamo appena realizzato, Grindhouse, e avevamo tutti questi dettagli medici per quanto riguarda le diverse lesioni della pelle e i tumori per farli sembrare ulcerati”, spiega Nicotero. “Così, quando abbiamo realizzato Chameleon, abbiamo sfruttato molte di quelle ricerche per capire se alcune di queste ulcerazioni potessero sembrare calcificate, in modo da farlo apparire proprio simile a una roccia”.
Tami Lane spiega come questo look venga inserito nel film. “Volevamo avere qualcuno che fosse più evoluto, qualcuno come Chameleon, che ha questa pelle strana che sembra roccia e che può confondersi con il terreno, così da non far capire che si trova lì. All’improvviso, vedi qualcosa che si muove ma non ne sei sicuro. Questo fornisce un grande contributo alla particolarità dei personaggi”.
EFFETTI VISIVI
A lavorare assieme alla K.N.B. c’era l’innovativo supervisore degli effetti visivi Jamison Goei (Le colline hanno gli occhi, Hellraiser: Hellseeker, Hansel and Gretel, Halloween: la resurrezione) e il suo team di artisti di alto livello, impegnati a realizzare le inquadrature dotate di effetti visivi, che ovviamente dovevano integrarsi perfettamente con il resto del film. “Volevamo creare degli effetti visivi che si integrassero bene, così invisibili che lo spettatore potesse pensare che non si tratti neanche di effetti, anche se ne rimane ammirato”, rivela il regista Martin Weisz.
Anche Goei ha apprezzato molto la possibilità di lavorare con il regista. “Spesso ho lavorato con dei realizzatori che non avevano assolutamente idea di come funzionino gli effetti visivi. Weisz invece proviene dal campo della post-produzione e ha avuto anche una sua società di effetti visivi, così conosce bene questo settore. Sa cosa bisogna fare. Io ho anche imparato un paio di tecniche da lui, che le aveva utilizzate nel campo delle pubblicità e dei video musicali, e che io invece non avevo mai avuto l’occasione di adoperare. Abbiamo la stessa sensibilità, abbiamo tirato fuori tante idee e ci siamo divertiti molto a trovare delle soluzioni creative. Mi piace essere messo alla prova e sfidato. E’ bello avere qualcuno che risponde attivamente a quello che dici, grazie al fatto di poter vantare un’ottima preparazione nel campo degli effetti visivi”.
La squadra di produttori ha adorato l’entusiasmo contagioso e ottimista di Goei sul set. “E’ un piacere lavorare con Jamison”, sostiene la produttrice Marianne Maddalena. “Ero così abituata a lavorare con grandi società di effetti visivi e mi sembrava sempre di avere a che fare con delle produzioni imponenti, in cui tutto è così complicato. Ma poi abbiamo assunto Jamison. Lui riesce, in qualche modo, a far funzionare sempre le cose. Ha delle grandi idee e non vuole deludere le attese, così alla fine siamo stati molto felici”.
IL MONDO DE LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2
Per dar vita al mondo de LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2 sullo schermo, i produttori sapevano di dover trovare dei mezzi visivi originali per raccontare questa storia brutale. Considerando che il film è ambientato nei territori desertici assolati, così come in tunnel e miniere claustrofobiche e poco illuminate, c’era bisogno di un direttore della fotografia dotato di un talento poco comune e di una grande versatilità per dar vita ad ogni location. La produttrice Marianne Maddalena ha trovato queste doti in Sam McCurdy, dopo aver visto il suo lavoro nell’horror inglese The Descent. “Nel film, la luce interna delle caverne è veramente bella ed oscura”, sostiene la Maddalena. “Ci sono delle luci brillanti che illuminano gli attori dall’alto e da dietro. Per un film horror, è una caratteristica molto affascinante, così come il fatto di avere abbastanza ombre e spazi oscuri per trasmettere una sensazione inquietante e paurosa, e così facendo mantenere alta la tensione”.
McCurdy è stato ben lieto di poter tornare a girare in caverne e tunnel claustrofobici. Come ricorda lui stesso “c’erano delle differenze importanti tra le riprese di The Descent e quelle de LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2. Per quest’ultimo titolo, abbiamo lavorato su set più grandi di quelli di The Descent, così da avere più spazio per realizzare delle inquadrature maggiormente elaborate. Questo conferisce al film una caratteristica fantastica e permette una maggiore creatività. Con questo sequel, abbiamo potuto, a livello artistico, fare un passo avanti, tanto che, quando qualcosa è scuro, è veramente molto scuro. Buona parte del film si svolge sottoterra, ma ci sono anche sprazzi di luce. Ci sono delle ombre, non si vede quasi nulla e ti chiedi cosa emergerà dall’oscurità. E’ il fattore-paura, non vuoi mai andare sottoterra, non vuoi andare in uno scantinato e non dovresti mai andare in luoghi oscuri. Abbiamo cercato di renderlo il più claustrofobico possibile quando eravamo sottoterra, proprio perché è quello che le persone detestano”.
McCurdy, inoltre, era anche eccitato dal fatto di lavorare con Wes Craven. “Wes è una leggenda, una leggenda assoluta per quanto mi riguarda, così è fantastico entrare a far parte di questa leggenda. Ho realizzato molti altri film horror e sono anche un appassionato di questo genere. La cosa più importante per me è realizzare un film horror che io, da appassionato del genere, vorrei andare a vedere al cinema. E se ci riesco, ne sono veramente felice”.

SCENOGRAFIE
Visto che buona parte del successo de Le colline hanno gli occhi è dipeso dalle vaste e magnifiche location desertiche, per LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2 il team di produttori ha deciso di ritornare in Marocco, nazione che poteva offrire chilometri di deserto infinito e panorami affascinanti, che la rendevano un ottimo sostituto per la meravigliosa e inquietante ambientazione del New Mexico in cui si svolge il film.
La troupe è così tornata nel centro cinematografico marocchino, la città di Ouarzazate, che è diventata la Mecca di alcuni celebrati realizzatori come David Lean, Ridley Scott, Bernardo Bertolucci, Martin Scorsese e Oliver Stone. “Ouarzazate è una città del cinema, è straordinaria”, sostiene Wes Craven. “Tutti in città sono delle comparse, costruiscono set o realizzano costumi, così ognuno è coinvolto e collegato in qualche modo a questa industria. Abbiamo utilizzato nuovamente gli studi di De Laurentiis, che si trovano ad alcuni chilometri di distanza dalla città”.
Considerando che buona parte del film si svolge nelle colline del deserto, era obbligatorio avere uno scenografo che avesse una buona conoscenza della zona. Rivela la produttrice Marianne Maddalena: “abbiamo scelto Keith Wilson, perché lui ha realizzato molti film a Ouarzazate. Inoltre, quando abbiamo visitato il suo sito Internet, abbiamo capito che era sufficientemente sballato per il nostro film. Lui, senza dubbio, ha una grande immaginazione, che è esattamente quello di cui avevamo bisogno. Come vedrete nel film, i suoi set sono fantastici”.
Wilson (vincitore di un Emmy Award per Stalin), che è stato impegnato per il canale televisivo Hallmark Channel in pellicole per famiglie come Mary, Mother of Jesus, Oliver Twist e A Christmas Carol, era desideroso di partecipare a qualcosa di più estremo. “Sono sempre stato un appassionato di horror”, rivela Wilson. “Se guardate i miei disegni personali, questo è evidente. Anni fa, ho fatto un film, The Revenge of Dr. Death, con protagonisti Vincent Price e Peter Cushing, le grandi stelle horror di quel periodo. Ho anche realizzato le scenografie per il telefilm di fantascienza Spazio 1999, che ha ancora un notevole seguito di culto”.
L’elemento fondamentale del successo di Wilson è sicuramente la squadra di talenti con cui collabora. “Il mio art director Alistair Kay (anche lui premiato con un Emmy Award per Stalin) è favoloso, abbiamo lavorato insieme per vent’anni”, rivela Wilson. “E’ in grado di far funzionare tutte le mie idee. Io gli fornisco un disegno e lui lo mette in pratica. E’ il punto di collegamento tra me e i set che vengono costruiti. Inoltre, sa come comunicare con me, sopportando anche il mio pessimo carattere e il mio umore incostante”.
Un altro membro fondamentale della troupe di Wilson è l’arredatore Luca Tranchino (che ha lavorato con Dante Ferretti per The Aviator, contribuendo all’Oscar ricevuto per le scenografie di questa pellicola). “Ho realizzato tre film con lui, che si è integrato molto bene nella nostra famiglia”, racconta Wilson. “Luca è un grande esperto di storia ed è molto preciso sui dettagli legati all’epoca e allo stile. Ha un occhio attento a quegli elementi fondamentali, che rappresentano efficacemente un periodo o uno stile. Può interpretare i miei disegni, prendere i miei spunti e svilupparli. Noi lavoriamo insieme in ogni fase di questo processo”.
La necessità di far sembrare il Marocco come il New Mexico presentava una serie di difficoltà. Sebbene il film sia ambientato nel presente, i set delle miniere dovevano spaziare dall’inizio del novecento al 1950. Dagli Stati Uniti sono quindi arrivate dieci casse di oggetti di scena, che contenevano vecchi televisori, divani e scarpe, in modo da conferire un grande realismo. Il direttore della fotografia Sam McCurdy rivela: “le scenografie sono bellissime. Danno veramente la sensazione di com’era il mondo americano negli anni cinquanta e sessanta. Hai l’impressione che questi mutanti sono rimasti nei dintorni per un’eternità”.
Considerando che una parte importante del film si svolge in diverse sezioni della miniera, alla sua realizzazione sono state dedicate delle ricerche approfondite. Rivela
Alistair Kay: “in base alla sceneggiatura, la miniera è stata attiva fino agli anni trenta, sebbene alcuni elementi sono dell’inizio del novecento. Poi i militari e il governo sono arrivati e hanno adattato le miniere per i loro esperimenti nucleari”.
Il team produttivo ha analizzato migliaia di foto di miniere da tutto il mondo e alla fine hanno messo assieme le idee migliori per crearla. “Volevamo che i tunnel sembrassero realizzati da esseri umani, che dessero l’impressione che fossero stati scavati a mano e che si potessero vedere le intaccature provocate dai picconi”, sostiene Alistair. La squadra di produttori ha ottenuto questo risultato utilizzando un materiale per costruzioni rivoluzionario, chiamato ‘schiuma Armadillo’, che è stata adoperato anche nella pellicola The Descent. Le pareti della miniera erano formate da una schiuma di poliuretano, che viene spruzzata da contenitori pressurizzati e che si regge praticamente da sola. Questa schiuma rigida può assumere ogni forma desiderata ed essere pitturato a piacimento. “Si possono creare delle forme fantastiche”, rivela Alistair. “E’ in grado di conferire profondità, angoli e struttura. Il tunnel in cui avviene lo scontro ha delle rientranze dove ci si può nascondere e sfruttare l’oscurità. Quel tunnel è simile a una cattedrale”.
A livello tecnico, i set più complessi sono stati i tunnel bagnati superiori ed inferiori, che dovevano sopportare fino a quattro tonnellate d’acqua su due livelli. Doveva essere possibile far passare velocemente grandi quantità d’acqua nei tunnel, così come farle uscire. “Avevamo uno spazio limitato a disposizione”, racconta Alistair, “e dovevamo sfruttarlo al meglio. Tutto doveva svolgersi in una vasca di dieci metri per venti, che era profonda solo tre metri. Fortunatamente, i tunnel erano perfetti e veramente spaventosi”.







I COSTUMI
Un elemento cruciale nell’aspetto inquietante de LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2, sono gli ispirati costumi di Janie Bryant, vincitrice del premio Emmy per Deadwood. Era necessaria una fervida immaginazione, così come delle grandi doti tecniche, per ideare un abbigliamento adeguato alle creature e che potesse anche essere adatto alle esigenze della realizzazione di un film. Fortunatamente, la Bryant e il regista Martin Weisz erano completamente d’accordo sulla strada da prendere per i costumi. Spiega l’ideatrice dei costumi: “L’elemento principale di cui io e Martin abbiamo parlato era rendere i mutanti decisamente sporchi. Volevo proprio che il pubblico potesse sentirne l’odore ed essere terrorizzato dalla sporcizia, dal sudore e dalla brutalità che emanavano. Volevo che il pubblico dicesse ‘mio dio, preferirei morire che stare vicino ad una di queste creature’. Così, quando uno dei nostri personaggi veniva portato via, ferito o ucciso dai mutanti, questo avrebbe provocato una reazione molto forte. Più sono rozzi, meglio è, giusto?”.
Per le sue ricerche, la Bryant ha raccolto delle immagini di lavoratori dell’industria petrolifera, minatori e macellai presenti in libri, riviste e su Internet, raccogliendole tutte in un libro che le servisse come ispirazione, che ha poi condiviso con Martin e la K.N.B. “Mi sono ispirata molto ai minatori di carbone, a causa di tutti i riferimenti ai minatori nella sceneggiatura”, rivela la Bryant. “Tutti questi mutanti potrebbero aver rubato i vestiti ai minatori degli anni quaranta e cinquanta. Inoltre, ho fatto molta attenzione ai lavoratori dei pozzi petroliferi per tutte le luci e le ombre presenti nei loro abiti di lavoro. In generale, mi sono ispirata ai mestieri che sono molto sporchi, ma ho cercato anche di dar vita ad uno stile da guerrieri per i mutanti. Volevo far vedere molto la pelle, cosa che abbiamo fatto con il reparto degli effetti make-up, così da poter mostrare quanto loro fossero bizzarri”.
In Marocco, la Bryant e la sua assistente Allison Leach gestivano una troupe di sette sarte e cucitrici, che sono state impegnate per mesi nel realizzare i costumi sporchi e spaventosi utilizzati nel film. Una volta creati i costumi, è iniziato il laborioso processo per rovinarli. “La fase di ‘distruzione’ è stata molto intensa”, rivela la Bryant. “Talvolta, ci volevano dei giorni e due o tre persone per fare a pezzi uno dei costumi. Questo processo iniziava con un lavaggio, magari con la candeggina, poi utilizzavamo delle spazzole metalliche e della carta vetrata per avere tutti i buchi nei posti giusti. Io dicevo alle mie cucitrici ‘forse si è rovinato il ginocchio perché ha mangiato troppa gente che aveva ammazzato ai bordi della strada’. In seguito, aggiungevamo delle macchie e li rendevamo intrisi di sudore, utilizzando anche della vaselina per creare un aspetto bagnato che sembrasse autentico. Abbiamo fatto dei test con tutti questi prodotti chimici per creare un aspetto che fosse veramente sporco e trasandato”.
Per i costumi della Guardia Nazionale, la Bryant ha condotto una ricerca approfondita su quello che i soldati vestono realmente nel deserto. In effetti, gli attori indossavano quello che i soldati della Guardia Nazionale utilizzano realmente in Iraq e in Afghanistan, a parte i corpetti Kevlar da venti chili. Al posto del pesantissimo Kevlar, la Bryant ha riempito i corpetti con della schiuma leggera, così gli interpreti non avevano un fardello eccessivo da portare in giro.
L’ideatrice dei costumi ha soltanto parole di elogio per l’atteggiamento positivo degli attori verso le loro uniformi. “Non avrebbero potuto essere più disponibili. Hanno dovuto sopportare molte difficoltà. Fa così caldo all’esterno per indossare un abbigliamento militare. Inoltre, i costumi sono molto pesanti. Ma erano anche utili per entrare nello spirito di quello che stava avvenendo. Le uniformi li aiutano decisamente ad avere questo atteggiamento, per cui sono consapevoli che ci sono due gruppi di guerrieri”.
La Bryant ha lavorato a stretto contatto con gli altri reparti, per creare un insieme omogeneo di costumi, make-up e set. “La K.N.B. e io abbiamo lavorato molto insieme”, sostiene la Bryant. “Prima di arrivare in Marocco, sono andata a trovare Howard Berger e gli ho mostrato il mio libro di immagini, così da poter essere in sintonia a livello creativo per quanto riguarda i mutanti. E’ stata decisamente una collaborazione stretta tra il reparto degli effetti make-up e i costumi”. E lo stesso si può dire per i costumi e le scenografie. Aggiunge infatti lo scenografo Keith Wilson: “parlavamo in continuazione. Lei aveva una grande creatività per quanto riguarda i costumi dei mutanti. Abbiamo lavorato insieme per dar vita ad un look omogeneo tra i costumi e i set”.
La produttrice Marianne Maddalena è rimasta stupita dal gusto personale e dal lavoro impeccabile di Janie Bryant. “Nel bruciante deserto marocchino, Janie indossava dei tacchi alti e non portava un cappello o una crema solare”, rivela la Maddalena. “Lei è una donna molta bella, ma svolge il suo lavoro perfettamente. La sua attenzione per i dettagli, la tenacia che mette nella sua professione, ti permette di non dover mai aspettare. Sono sempre stata soddisfatta. Ha un gusto fantastico e non ha mai perso il suo entusiasmo, non importa quanto fosse stanca. D’altronde, la sua bravura è evidente in Deadwood. E, nel nostro film, i costumi dei mutanti che ha realizzato sono così originali. Lei ha veramente un grande talento”.

WES CRAVEN RIFLETTE SULL’EREDITA’ DELLE COLLINE
Con il successo incredibile che Le colline hanno gli occhi del 1977 ha ottenuto nel corso degli anni, Craven è lusingato ma anche molto modesto sul fatto che i temi del film conquistino ancora le nuove generazioni, dopo esserci riusciti con quelle passate. “Una volta ho detto a Peter Locke, il produttore del film originale, che non riuscivo a credere che noi siamo ancora vivi e che quel film è rimasto nella memoria collettiva”, rivela Craven. “Sono passati trent’anni e il film viene ancora visto dal pubblico. Credo che Peter e io siamo entrambi molto sorpresi del fatto di continuare ancora a lavorare e che le cose che abbiamo realizzato, che in origine vennero derise dalla critica, abbiano goduto di lunga vita, tanto che diverse generazioni di spettatori le considerano importanti”.
Craven è contento soprattutto che nuove generazioni di registi di horror di grande successo abbiano trovato il suo lavoro importante e lo ritengano una fonte d’ispirazione. “Alex Aja, che nel 2006 ha diretto la nuova versione de Le colline hanno gli occhi, mi ha detto che la ragione per cui è entrato nell’industria cinematografica, è stato il fatto che lui e Gregory Levasseur, suo coproduttore e cosceneggiatore, hanno visto la versione del 1977 quando avevano tredici anni e hanno ritenuto che fosse così eccitante da voler diventare anche loro dei realizzatori. Così, è una bella sensazione, come se noi stessimo tenendo in vita il genere horror. Siamo come le persone nelle caverne, ci nascondiamo al di sotto della società civile, nessuno può essere sicuro che siamo umani, ma siamo riusciti a dare alla luce una nuova generazione ed è questo che è importante nella vita”.


IL CAST

MICHAEL McMILLIAN (Napoleon)
Michael McMillian è noto soprattutto per il ruolo di Harper Sins nella serie della TNT Saved. E’ anche apparso nel pluripremiato telefilm della HBO Big Love, con Bill Paxton e Chloe Sevigny. Tra i suoi numerosi lavori televisivi, ricordiamo Senza traccia (Without a Trace), Le cose che amo di te (What I like About You), Veronica Mars, Miracles, 8 semplici regole... per uscire con mia figlia (Simple Rules... for Dating My Teenage Daughter), Firefly e I viaggiatori (Sliders).
Al cinema, McMillian ha interpretato Dorian Lagatos nella commedia di formazione Dorian Blues, che è stata premiata al Long Island International Film Expo, al Cinequest San Jose Film Festival e al Lake Placid Film Festival.
McMillian ha frequentato la Interlochen Academy e ha conseguito la laurea alla Carnegie Mellon University School of Drama.

JESSICA STROUP (Amber)
Dopo aver abbandonato la sua città natale di Charlotte, in North Carolina, soltanto due anni fa, la diciannovenne attrice ha lavorato costantemente al cinema e in televisione. Tra le pellicole a cui ha partecipato, ci sono School for Scoundrel, con Billy Bob Thornton, Left In Darkness, con Monica Keena, e gli imminenti Broken, che vede la partecipazione di Heather Graham, e Pray For Morning con Udo Kier.
Tra i lavori televisivi della Stroup, figurano Southern Comfort, assieme a Madeleine Stowe ed Eric Roberts, e Pipistrelli vampiro (Vampire Bats), con Lucy Lawless e Timothy Bottoms. Ha anche partecipato ad alcuni episodi di popolari serie televisive come Grey’s Anatomy, Girlfriends, Unfabulous e Zoey 101.

JACOB VARGAS (Crank)
Attore dall’età di dodici anni, Jacob Vargas è uno dei caratteristi più richiesti e versatili della sua generazione. Vargas è conosciuto soprattutto per aver interpretato il ruolo di Cortez nella pellicola di Sam Mendes Jarhead, con Jake Gyllenhaal e Jamie Foxx.
L’attore ha ottenuto grandi consensi per la sua interpretazione di Miguel in Bobby di Emilio Estevez, che è stato nominato per il miglior cast ai premi della Screen Actor’s Guild, oltre ad aver ricevuto una candidatura ai Golden Globes come miglior pellicola drammatica.
Nel 2000, Vargas è apparso nella pellicola di Steven Soderbergh Traffic, che si è aggiudicata un SAG Award e un Alma Award per il miglior cast. Tra gli altri film importanti a cui ha partecipato, ricordiamo Il volo della fenice (The Flight of the Phoenix) con Dennis Quaid, Dragonfly - Il segno della libellula (Dragonfly) con Kevin Costner, Romy & Michelle (Romy and Michelle’s High School Reunion), Selena con Jennifer Lopez, Get Shorty di Barry Sonnenfeld, assieme a John Travolta e Gene Hackman, The Wendall Baker Story con i fratelli Luke e Owen Wilson, e Next Friday, che vedeva la presenza di Ice Cube.
Tra le sue partecipazioni televisive, figurano RFK, CSI: New York, Six Feet Under, E.R. - medici in prima linea (ER), JAG - Avvocati in divisa (JAG), Greetings from Tucson e il Tracey Ullman Show.
Tra le pellicole più recenti a cui Vargas ha lavorato, ci sono The Death and Life of Bobby Z, con Paul Walker e Laurence Fishbourne, The Sleep Dealer e National Lampoon’s TV: The Movie.
Da bambino, Vargas ha ottenuto notevoli consensi per il suo lavoro in The Principal - una classe violenta (The Principal), con James Belushi e Louis Gossett Jr., e Nikita, spie senza volto (Little Nikita), assieme a Sidney Poitier e River Phoenix. Nel 1995, si è aggiudicato il NCLR Bravo Award come miglior artista emergente dell’anno.
FLEX ALEXANDER (Sarge)
Nato nel Bronx, Flex Alexander è stato il creatore, coproduttore esecutivo ed interprete della popolare sitcom One on One per il canale UPN. Per cinque stagioni, Alexander ha rivestito i panni del commentatore sportivo Mark “Flex” Washington nella fortunata serie.
Alexander ha anche lavorato molto nel mondo del cinema, in Snakes on a Plane con Samuel Jackson, Out Cold, Kiss Me (She’s All That) con Freddie Prinze Jr., La spirale della vendetta (City of Industry) assieme a Harvey Keitel, The Sixth Man con Marlon Wayans, Her Minor Thing, che vedeva la presenza di Estella Warren, e gli imminenti Love and Other 4-Letter Words e Poor Boy’s Club, con protagonista Danny Glover.
Per la televisione, Alexander ha interpretato Michael Jackson in Man in the Mirror: The Michael Jackson Story. Tra le sue partecipazioni sul piccolo schermo, figurano anche Cuts, Girl Friends, The Parkers, Santa and Pete, con Hume Cronin e James Earl Jones, Brooklyn South, Total Security (serie in cui aveva un ruolo fisso), Homeboys in Outer Space e Moesha.
Alexander ha iniziato la sua carriera nello show business come ballerino e coreografo per i celebri artisti TLC, Salt N Pepa, Queen Latifah e Mary J. Blige. Inoltre, è anche un cabarettista molto richiesto dai più importanti locali statunitensi. Ha sposato la cantante Rhythm and blues Shanice, dalla quale ha avuto due bambini.

LEE THOMPSON YOUNG (Delmar)
Il ruolo che ha fatto conoscere Lee Thompson Young al grande pubblico è stato sicuramente quello del giocatore di football Chris Comer nel popolare film Friday Night Lights, diretto da Peter Berg ed interpretato da Billy Bob Thornton, Lucas Black, Jay Hernandez e Derek Luke. Tra le sue pellicole più recenti, figura l’acclamata Akeelah and the Bee, con Laurence Fishburne e Angela Bassett.
In televisione, Young aveva un ruolo fisso, quello di Alex Bauer, in South Beach. Tra le altre serie a cui ha partecipato, ci sono Smallville, Xiaolin Showdown, Kevin Hill, The Proud Family, Jake 2.0, Philly e Redemption: The Stan Tookie Williams Story.
A quindici anni, Lee Thompson Young ha interpretato per tre stagioni la parte di Jett Jackson/Silverstone nelle produzioni del Disney Channel Il famoso Jett Jackson (The Famous Jett Jackson) e Jett Jackson: The Movie. Grazie a questa serie, Young è stato nominato per tre anni di fila per il prestigioso Young Artist Award come miglior attore in una serie drammatica o comica.

DANIELLA ALONSO (Missy)
Nata a New York, Daniella Alonso è conosciuta soprattutto per il ruolo di Anna Taggaro nella popolare serie della WB One Tree Hill.
E’ apparsa in pellicole come Snoop Dogg’s Hood of Horror, All You’ve Got, The Last Romantic, Rhythm of the Saints e Academy Boyz.
Tra i suoi lavori per il piccolo schermo, figurano Law & Order - I due volti della giustizia (Law and Order), CSI: NY e As the World Turns. La Alonso apparirà anche negli imminenti film Wrong Turn 2, con Henry Rollins e Crystal Low, e in A Poor Kid’s Guide to Success, di cui è anche produttrice associata.
Scoperta dall’Agenzia di modelle Ford, la Alonso è stata la ragazza copertina di CG Cosmetics ed è comparsa nel numero di Maxim Magazine Hot 100.

ERIC EDELSTEIN (Spitter)
L’attore e comico Eric Edelstein è il cosceneggiatore, produttore esecutivo e interprete dell’episodio pilota delle serie, in fase di sviluppo per la NBC, This Is My Friend, mezz’ora di comicità improvvisata. Lo spettacolo, realizzato assieme all’amico Jake Johnson, si è aggiudicato l’Independent TV Festival Audience Award nel 2006. Tra le sue apparizioni televisive, ricordiamo anche Joey, The Comeback e Quintuplets.
Vedremo presto Edelstein nei film Bunny Whipped, con Joey Lauren Adams, e Good Dick, assieme a Jason Ritter, Mark Webber e Ted Danson.
Laureatosi in teatro al Spokane's Gonzaga College, ha ottenuto anche un diploma nel programma biennale del Second City. Edelstein segue lo stesso percorso del suo amatissimo nonno, che ha scritto testi comici per delle leggende come Bob Hope e Phylliss Diller.

RESHAD STRIK (Mickey)
L’emergente Reshad Strik esordisce al cinema con LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2 (THE HILLS HAVE EYES 2). Cresciuto sulla costa meridionale australiana, Strik voleva diventare un surfer professionista, fino a quando il fratello lo ha trascinato in un’agenzia pubblicitaria per gioco. Dopo quattro giorni, stava già girando uno spot per la KFC. Preso dalla passione per la recitazione, Strik si è iscritto alla prestigiosa Australian Academy of Dramatic Art, dove ha studiato con dei professori che avevano già insegnato a future stelle del cinema come Mel Gibson, Hugh Jackman e Cate Blanchett. Strik ha pagato la sua retta apparendo in pubblicità per Dominos Pizza, Mobil Communications e Pepsi.
Pochi mesi dopo essersi diplomato, ha partecipato ad un episodio di Blue Heelers, la serie australiana più popolare dell’epoca. A quel lavoro, ha fatto seguito una parte da coprotagonista nel pilota di Headland.
Strik allora si è trasferito a Los Angeles, dove, in pochi mesi, ha ottenuto un ruolo da coprotagonista ne LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2 (HILLS HAVE EYES 2). Strik è anche apparso, nei panni dell’interesse amoroso di Jessica Simpson, nel popolare video A Public Affair.

BEN CROWLEY (Stump)
Ben Crowley ha interpretato l’assistente di Jodie Foster nella fortunata pellicola di Spike Lee Inside Man, che vedeva la presenza anche di Clive Owen e Denzel Washington. Ancora diretto da Lee, Crowley ha partecipato all’acclamato film per la televisione Sucker-Free City per il canale Showtime. Nella sua filmografia, figurano anche l’imminente Mama's Boy, con Diane Keaton e Jon Heder, e la pellicola indipendente P.O.V.: The Camera’s Eye.
In televisione, Crowley è apparso in ruoli fissi nelle serie Glory Days della WB network e Murphy's Dozen. Inoltre, ha partecipato a episodi di Dragnet, con Ed O’Neill ed Ethan Embry, e a JAG - Avvocati in divisa (JAG) della CBS.

MICHAEL BAILEY SMITH (Papa Hades)
Michael Bailey Smith ha ricevuto il Chainsaw Award della rivista Fangoria per la miglior scena di combattimento, grazie alla sua interpretazione di Pluto, un membro del clan di mutanti nella pellicola dello scorso anno Le colline hanno gli occhi (The Hills Have Eyes).
Smith è conosciuto dagli appassionati di horror e fantascienza per le sue numerose partecipazioni a pellicole di questo tipo, avendo preso parte a Men in Black II, Nightmare V: il mito (A Nightmare on Elm Street 5: The Dream Child), Martin il marziano (My Favorite Martian), Monster Man, In Hell, Black Mask 2, Blood Shot, Il maestro cambiafaccia (The Master of Disguise). Per quanto riguarda gli altri film a cui ha partecipato, ricordiamo Amori in città... e tradimenti in campagna (Town and Country), To Protect and Serve e The Unknown.
Il pubblico televisivo conosce bene Smith grazie al ruolo di Belthazor in Streghe (Charmed), senza dimenticare le sue partecipazioni in Nash Bridges e Seven Days. Sempre per il piccolo schermo, Smith ha preso parte a My Name Is Earl, Desperate Housewives, Star Trek Voyager, The Division, Malcolm in the Middle, Roswell, The O.C. e Buffy, l'ammazzavampiri (Buffy the Vampire Slayer).

DEREK MEARS (Chameleon)
Mears ha avuto l’onore di interpretare il lupo mannaro nella pellicola di Wes Craven’s Cursed - Il maleficio (Cursed), assieme a Christina Ricci e Joshua Jackson. Tra gli altri film a cui ha partecipato, ricordiamo Zathura: A Space Adventure con Tim Robbins, Men In Black con Will Smith, La casa dei fantasmi (The Haunted Mansion), con protagonista Eddie Murphy, Ultraforce, Love and a Bullet, Hurricane Festival, The Demolitionist, The Wonder Cabinet e Tenacious D e il destino del rock (Tenacious D in The Pick of Destiny).
Tra i suoi numerosi lavori per il piccolo schermo, figurano diversi episodi di My Name is Earl, CSI: NY, Masters of Horror, The Shield, Alias, Nash Bridges e E.R. - medici in prima linea (ER).
Essendo un acclamato stuntman, Mears ha partecipato in questo modo a film come World Trade Center di Oliver Stone, Pirati dei Caraibi - La maledizione del forziere fantasma (Pirates of the Caribbean: Dead Man’s Chest), La maledizione della prima luna (Pirates of the Caribbean: The Curse of the Black Pearl), Signs, Wild Wild West e l’imminente Blades of Glory, con Will Ferrell e Jon Heder.



DAVID REYNOLDS (Hansel)
Nato in Michigan, David Reynolds è conosciuto soprattutto per il ruolo di White Power Bill nella serie premiata agli Emmy Awards Ti presento i miei… (Arrested Development). E’ apparso in pellicole come La casa dei 1000 corpi (House of 1,000 Corpses) di Rob Zombie, Special Dead, The Darkroom, Earl’s Your Uncle, Robbers e il recente Night of Leben Tod.
Tra i suoi lavori televisivi, figurano That’s My Bush di Trey Parker e Matt Stone, Monk, Malcolm in the Middle, The Money Shot, Night Class, Strong Medicine, The Yellow Sign, The Haunted Heart, assieme a Ben Crowley, e la serie di culto Firefly, creata da Joss Whedon.
Reynolds ha anche la licenza di insegnante e ha lavorato in un asilo per cinque anni.


I REALIZZATORI

MARTIN WEISZ (Regista)
L’acclamato realizzatore di video musicali e di spot pubblicitari Martin Weisz si è aggiudicato il premio di miglior regista per la sua pellicola di debutto Butterfly: A Grimm Love Story, al prestigioso Festival internazionale di Catalogna del 2006. Il film, che vede protagonisti Keri Russell e Thomas Kretschmann, ha ottenuto anche il Gran premio come miglior pellicola fantasy europea al Luxemburg International Film Festival. Il film, basato sulla storia vera di un incontro cannibalistico tra due uomini che si sono conosciuti su Internet, ha fatto molto scalpore a causa del suo soggetto molto esplicito ed è stato vietato ai minori in Germania.
Conosciuto soprattutto come un abilissimo regista di video musicali, Weisz ha lavorato con artisti come Sisqo, Brandy, Meat Loaf, Puff Daddy, Nickelback, Marky Mark, Enigma e LL Cool J, solo per elencarne alcuni.
Weisz si è aggiudicato l’MTV European Video Award per il miglior video dance, con il gruppo Members of Mayday. Inoltre, è stato nominato agli MVPA Awards per il miglior video internazionale grazie a Dear Malika di LL Cool J e agli MTV Europe Awards per il miglior video, quello di Make Me Bad dei Korn.
Acclamato come un abilissimo narratore, Weisz è in grado di sintetizzare l’esposizione di un film intero in un solo minuto, inserendo nei suoi video delle immagini particolari, come dei viaggiatori spaziali sospesi a mezz’aria sopra delle strade urbane o dei negozi pieni d’acqua. Un grande innovatore a livello tecnico, Weisz spesso insiste a girare personalmente i suoi video. Per quello di Puff Daddy Public Enemy #1, Weisz ha utilizzato trenta cineprese 35mm sistemate in circolo su un carrello e che si potevano spostare, in modo da permettere di riprendere Puff Daddy mentre ballava sospeso a mezz’aria e in tre dimensioni, con un effetto degno di Matrix.
Molto richiesto come regista pubblicitario, Weisz ha diretto degli spot innovativi per grandi società come Budweiser, McDonalds, Audi e Farmer’s Insurance.

WES CRAVEN (Produttore/Cosceneggiatore)
La trilogia di Wes Craven Scream ha praticamente ridefinito il genere horror per un’intera generazione di appassionati. La serie ha incassato quasi mezzo miliardo di dollari nel mondo e ha ispirato una grande quantità di prodotti analoghi. Quasi allo stesso modo, Nightmare - dal profondo della notte (A Nightmare On Elm Street) e il personaggio di Freddy Krueger hanno attirato al cinema milioni di spettatori, dando vita ad una serie di pellicole, telefilm, fumetti e giocattoli prodotti dalla New Line, che hanno fatto guadagnare più di un miliardo di dollari alla società. Craven ha scritto e diretto l’ultimo, quello che celebrava il decimo anniversario dalla creazione dell’originale, intitolato Nightmare nuovo incubo (Wes Craven’s New Nightmare), che ha inventato un nuovo stile di horror autoreferenziale e che ha ispirato molte pellicole nel decennio seguente.
Nato a Cleveland, in Ohio, Craven ha conseguito una laurea in filosofia e letteratura alla John Hopkins University. In seguito, ha abbandonato un sicuro lavoro accademico per assecondare la sua passione per il cinema. Con un misero budget ha scritto, diretto e montato il suo primo film, L’ultima casa a sinistra (The Last House on the Left), che ha suscitato un grande interesse ma anche diverse polemiche, contribuendo a far risorgere i film del terrore degli anni 1970 e restituendo importanza al genere horror. In seguito ha scritto, diretto e montato il classico di culto del 1977 Le colline hanno gli occhi (The Hills Have Eyes). Nel 2006, ha prodotto la versione de Le colline hanno gli occhi realizzata da Alexandre Aja, con risultati sensazionali.
Tra gli altri titoli importanti della sua filmografia, ricordiamo Red Eye con Rachel McAdams e Cillian Murphy, Sotto shock (Shocker), La casa nera (The People Under the Stairs), Il serpente e l'arcobaleno (The Serpent and the Rainbow) e Il mostro della palude (Swamp Thing).
Nel 1999, Craven ha diretto Meryl Streep ne La musica del cuore (Music of the Heart), un ruolo che è valso all’attrice una nomination all’Oscar.
In televisione, Craven ha creato e prodotto la serie Nightmare Cafe per la NBC. Tra i suoi film per il piccolo schermo, ci sono Night vision - la visione del demonio (Night Visions), A Stranger in Our House, Invito all'inferno (Invitation to Hell), Brividi di ghiaccio (Chiller) e Casebusters. Ha anche diretto sette episodi della nuova serie di Ai confini della realtà (The Twilight Zone), realizzata negli anni ottanta. Nel 2004, è stato il produttore esecutivo di Project Greenlight per la HBO.
Nel 1999, Craven ha pubblicato il suo primo romanzo, La società degli immortali (The Fountain Society) per l’editore Simon and Schuster.
Nel 2005, assieme ad altri registi prestigiosi come Alexander Payne, i fratelli Coen, Walter Salles e Gus Van Sant, ha partecipato al film collettivo Paris, Je T’aime, scrivendo e dirigendo 20ème arrondissement, un episodio di cinque minuti che vede Emily Mortimer e Rufus Sewell protagonisti di una storia d’amore.
Grazie alla sua grande abilità nel riconoscere il talento artistico, Craven ha scoperto alcune grandi personalità del mondo del cinema come Johnny Depp, Bruce Willis e Sharon Stone.

MARIANNE MADDALENA (Produttrice)
Da molto tempo partner d’affari di Wes Craven, Marianne Maddalena ha prodotto l’anno scorso Le colline hanno gli occhi (The Hills Have Eyes) per la Fox Searchlight Pictures. Nel 2005, ha prodotto il popolare film Red Eye per la Dreamworks. Tra i suoi altri progetti in questa veste, figurano la trilogia di Scream, Nightmare nuovo incubo (Wes Craven's New Nightmare), Sotto shock (Shocker), La casa nera (The People Under The Stairs), Vampiro a Brooklyn (Vampire from Brooklyn) con Eddie Murphy e Angela Bassett, Cursed - Il maleficio (Cursed) con Christina Ricci e la recente pellicola The Breed, diretta da Nick Mastandrea e con protagonisti Michelle Rodriguez e Oliver Hudson. Nel 1999, la Maddalena ha prodotto La musica del cuore (Music Of The Heart), tratto dalla storia vera dell’insegnante di violino Roberta Guaspari, che dava lezioni ai ragazzi dei quartieri poveri. Il film è valso una nomination all’Oscar per la protagonista Meryl Streep.
Per la televisione, la Maddalena ha prodotto la serie Nightmare Cafe per la NBC, a cui partecipava anche il cattivo del telefilm Heroes, Jack Coleman.

PETER LOCKE (Produttore)
Nel 1976, Peter Locke ha prodotto Le colline hanno gli occhi (The Hills Have Eyes), che in seguito è diventato una pellicola di culto. Nel 2006, ha prodotto la versione de Le colline hanno gli occhi realizzata da Alexandre Aja, con risultati sensazionali. Questo veterano produttore ha curato 44 film, tra cui Le avventure di Pinocchio (Pinocchio), Andre, i tre episodi della serie Brave Little Toaster, Beowolf, But I’m A Cheerleader, Ringmaster, Swing, Girl, The Grave, Nutcracker: The Motion Picture e il recente Snuff. Ha lavorato con alcuni dei più importanti attori di Hollywood, come Reese Witherspoon (Freeway I & II), Renée Zellweger (Whole Wide World), Sarah Michelle Gellar (Harvard Man), Jared Leto (Basil), Woody Allen e Sharon Stone (Ho solo fatto a pezzi mia moglie [Picking Up the Pieces]), Rob Schneider, Lara Flynn Boyle e Dan Aykroyd (Delitto imperfetto [Susan’s Plan]), Burt Reynolds e Benjamin Bratt (The Last Producer) e infine Jason Alexander e Patrick Dempsey (Denial).
Tra le serie televisive di Locke, ricordiamo The Stockard Channing Show della CBS, Automan per la ABC, sei stagioni di 1st & Ten per la HBO, 860 episodi di Divorce Court, 66 episodi di Sweating Bullets per la CBS, Contraption, Gun per la ABC, Cracker e Harts of the West per la CBS. Inoltre, ha prodotto 38 Film della Settimana, sei miniserie, diversi giochi a premio, alcune serie di animazione ed oltre 50 titoli usciti direttamente in home video.
Locke è il coproproprietario degli studi Castel Film a Bucarest, in Romania, una delle strutture produttive più importanti d’Europa.

JONATHAN CRAVEN (Cosceneggiatore e Coproduttore)
Jonathan Craven ha esordito al cinema a sette anni, nella pellicola del padre L’ultima casa a sinistra (The Last House on the Left). Anche lui si è cimentato come regista, dirigendo lo stravagante They Shoot Divas, Don’t They?, con Jennifer Beals, Traci Lords e Jonathan Schaech per il canale VH1. Craven ha cosceneggiato e prodotto la pellicola della HBO The Outpost, con Giovanni Ribisi, che è stata presentata in concorso al Fantasporto International Fantasy Film Festival. E’ stato anche consulente creativo e ha sviluppato la serie della NBC Nightmare Café, con Robert Englund e il cattivo del telefilm Heroes Jack Coleman.
Come regista di video musicali negli anni novanta, ha lavorato con artisti del calibro dei Limp Bizkit, la band di Fred Durst, dirigendo il loro primo video in assoluto. Nel campo dell’industria musicale, si è occupato anche del gruppo rock formato dalle sue sorelle, The Chapin Sisters, aiutandole a completare il loro primo album in studio.
Cresciuto visitando i set del padre, Jonathan ha imparato i segreti dell’industria cinematografica fin dalle basi, lavorando, in diverse funzioni, in film come La musica del cuore (Music of the Heart), con Meryl Streep e Angela Bassett, e The Minus Man con Owen Wilson, Sheryl Crow e Brian Cox. Craven si è laureato alla Northwestern University ed è uno scrittore prolifico, avendo pubblicato articoli su Rolling Stone, LA Weekly, Bikini, RayGun e Blackbook.

JONATHAN DEBIN (Produttore esecutivo)
Jonathan Debin è stato produttore esecutivo di Sunshine, che vedeva protagonisti Ralph Fiennes e Rachel Weisz, di Max con John Cusack, e dell’imminente Seta (Silk), tratto dall’omonimo romanzo di Alessandro Baricco, con Keira Knightley e Michael Pitt. Ha anche prodotto Codice 51 (Formula 51) con Samuel L. Jackson, Bird of Prey, con Richard Chamberlain e The Commander (Second in Command) con protagonista Jean-Claude Van Damme. Per la televisione, ha prodotto le serie 1st & 10, Hearts of the West, The Glory Years, Divorce Court, The Dating Game e i film The Star Maker, A Gun in the House, Carolina Skeletons e Sweet Bird of Youth, che vedeva la presenza di Elizabeth Taylor.

KEITH WILSON (Scenografie)
Lo scenografo Keith Wilson, vincitore di un Emmy Award per Stalin, può vantare una lunga e importante carriera al cinema e in televisione. Wilson è considerato uno dei più versatili scenografi in attività, avendo affrontato con successo una gran varietà di epoche storiche. Per la televisione, si è occupato di opere bibliche come The Ten Commandments, con Dougray Scott e Mia Maestro, In the Beginning con Martin Landau, Alan Bates e Jacqueline Bisset, e Mary, Mother of Jesus, con Christian Bale.
Wilson ha anche lavorato in diversi film per la televisione tratti da opere di Charles Dickens, come A Christmas Carol, con Kelsey Grammer, Oliver Twist con protagonisti Richard Dreyfuss ed Elijah Wood, The Old Curiosity Shop, con Peter Ustinov e James Fox e Great Expectations, interpretato da Anthony Hopkins e Jean Simmons.
Inoltre, è stato impegnato in acclamati film per la televisione come Il settimo papiro (The Seventh Scroll) con Roy Scheider, Miracle at Midnight con Mia Farrow e Sam Waterston, Operazione Apocalisse (The Apocalypse Watch), con protagonisti Virginia Madsen e Patrick Bergin e Stalin, con Robert Duvall e Julia Ormond.
Nella filmografia di Wilson, figurano titoli come Una corsa sul prato (International Velvet) con Anthony Hopkins e Christopher Plummer, Out of the Darkness, Slayground, Memoirs of a Survivor e Riding High.

KIRK MORRI (Montaggio)
Un veterano del genere horror, Kirk Morri si è occupato del montaggio di film come Pulse, con protagonisti Kristen Bell e Ian Somerhalder, Feast, che faceva parte del Project Greenlight, con Balthazar Getty ed Eric Dane, The Prophecy: Foresaken, Uncle P, Mimic 3, Children of the Corn: Revelation, Mimic 2 e Hellraiser 5: Inferno (Hellraiser: Inferno), oltre all’imminente He Was a Quiet Man, con Christian Slater, William H. Macy ed Elisha Cuthbert.
Come assistente al montaggio, ha lavorato su Soulkeeper, Phantoms, Uscita di sicurezza (Exit in Red), Skeletons e Girl in the Cadillac.
Per la televisione, si è occupato di Assault on Dome 4, Back to Back e di Jeopardy.
Come supervisore di post-produzione ha dato il suo contributo a Halloween: la resurrezione (Halloween: Resurrection), Suckers, The Prophecy 3: The Ascent e Happy Texas, con Steve Zahn, William H. Macy e Jeremy Northam.

SUE BLAINEY (Montaggio)
Sue Blainey, nominata ad un Emmy Award® per Lost, si è fatta conoscere fin dal suo primo lavoro come responsabile del montaggio: la pellicola vincitrice di un Oscar Priscilla, la regina del deserto (Adventures of Priscilla: Queen of the Desert), con Guy Pearce e Terence Stamp. Si è anche occupata del montaggio di film come Butterfly: A Grimm Love Story di Martin Weisz, The Eye - lo sguardo (Eye of the Beholder) con Ashley Judd ed Ewan McGregor, Robinson Crusoe con Pierce Brosnan, Wishful Thinking, con protagonista Drew Barrymore, The Deli con Chris Noth e Gretchen Mol e The Simian Line, con William Hurt e Harry Connick Jr.
Per la televisione, ha montato alcuni episodi di Six Feet Under, Dr. House - Medical Division (House), Oz, L’incredibile Michael (Now and Again), Boomtown, Ed, Point Pleasant e What About Brian.
La Blainey è stata assistente al montaggio di film importanti come Mad Max oltre la sfera del tuono (Mad Max: Beyond the Thunderdome), La banda della Bmx (BMX Bandits), Ore 10: Calma piatta (Dead Calm) e Carlito’s Way.

CHRISTINA ANDERSON (Coproduttrice)
Christina Anderson esordisce come coproduttrice grazie a LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2 (THE HILLS HAVE EYES 2). Nel campo della post-produzione, si è occupata de Le colline hanno gli occhi (The Hills Have Eyes), Freedom Writers, Red Eye, Cursed - Il maleficio (Cursed), Scary Movie 2, Dracula's legacy - Il fascino del male (Dracula 2000), la trilogia di Scream, La musica del cuore (Music of the Heart) e Killing Mrs. Tingle (Teaching Mrs. Tingle).

CODY ZWIEG (Coproduttore)
Cody Zwieg, già produttore de Le colline hanno gli occhi (The Hills Have Eyes), aveva lavorato in precedenza con la Craven-Maddalena Films su Red Eye e Cursed - Il maleficio (Cursed). Nella sua filmografia, figurano anche titoli come Le regole della casa del sidro (The Cider House Rules) di Lasse Halleström e Sbucato dal passato (Blast from the Past).

JAMISON GOEI (Supervisore effetti visivi)
Come supervisore degli effetti visivi, Jamison Goei ha lavorato in film come Le colline hanno gli occhi (The Hills Have Eyes), Hellraiser: Hellworld, Dracula III: Legacy, The Prophecy: Uprising, Cursed - Il maleficio (Cursed), Lovewrecked, Uncle P, Trekkies 2, Mimic 3, Hansel and Gretel, Halloween: la resurrezione (Halloween: Resurrection) e Children of the Corn: Resurrection. Tra le pellicole recenti a cui ha partecipato, ricordiamo Feast, Santa’s Slay e Looking for Comedy in the Muslim World. Goei ha ottenuto tre DVD Exclusive Awards per i migliori effetti visivi.





GREGORY NICOTERO & HOWARD BERGER (Effetti speciali Make-up)
Gregory Nicotero e Howard Berger lavorano da più di 20 anni nell’industria cinematografica. Il loro pluripremiato lavoro nel campo degli effetti speciali si può ammirare in film molto diversi tra loro, come Le cronache di Narnia: il leone, la strega e l'armadio (The Chronicles of Narnia: The Lion, the Witch and the Wardrobe), per il quale Berger si è aggiudicato un Oscar, Sin City, Il miglio verde (The Green Mile), Minority Report, i due capitoli di Kill Bill e Pulp Fiction.
Farsi le ossa nel genere horror ha permesso poi alla K.N.B. di offrire i propri servizi a centinaia di film di questo tipo, tra cui Hostel, L’armata delle tenebre (Army of Darkness), La terra dei morti viventi (Land of the Dead), Non aprite quella porta 3 (Leatherface: The Texas Chainsaw Massacre 3), La casa 2 (Evil Dead 2), The Cell - La cellula (The Cell), Il cacciatore delle tenebre (John Carpenter’s Vampires), e la collaborazione tra Rodriguez e Tarantino Dal tramonto all’alba (From Dusk Till Dawn). I due hanno avuto l’opportunità di lavorare con molti registi importanti, tra cui Steven Spielberg, Quentin Tarantino, George Romero e Sam Raimi.
Per quanto riguarda gli altri film in cui sono stati impegnati, ricordiamo Ray, Casino, Hulk, Vanilla Sky, Men in Black, Austin Powers in Goldmember e i tre episodi di Scream e di Spy Kids.
In televisione hanno collaborato a serie come Dune, Deadwood, X-Files, mentre di recente sono stati coinvolti in Masters of Horror e Invasion.

TREVOR MORRIS (Colonna sonora)
Trevor Morris ha composto le colonne sonore di film come 3 Needles con Lucy Liu e Chloe Sevigny, Rancid, con protagonista Mathew Settle e Teen Knight. Per la televisione, si è occupato degli score di Justice per la Jerry Bruckheimer productions, con Victor Garber, e di E-Ring, con Dennis Hopper e Benjamin Bratt. Ha composto delle musiche aggiunte per pellicole importanti come The Island, Stealth - Arma suprema (Stealth), Spanglish, Shark Tale, King Arthur, Tutto può succedere - Something's gotta give (Something’s Gotta Give), L’ultimo samurai (The Last Samurai), Bad Boys II, La maledizione della prima luna (Pirates of the Caribbean: The Curse of the Black Pearl) e Pirati dei Caraibi - La maledizione del forziere fantasma (Pirates of the Caribbean: Dead Man’s Chest).
Nato nei pressi di Toronto, Morris suovana già il pianoforte all’età di quattro anni, mentre ad otto ha composto le musiche per la visita in Canada del Papa. Si è diplomato come il migliore del suo corso alla prestigiosa Music Industry Arts e in breve tempo ha iniziato una fortunata carriera come tecnico di registrazione.
Nel 2000, si è trasferito a Hollywood e ha iniziato a collaborare con il celebre compositore James Newton Howard su progetti come Atlantis: l'impero perduto (Atlantis: The Lost Empire) e Big trouble - Una valigia piena di guai (Big Trouble). Dopo breve tempo, Morris ha cominciato un’altra collaborazione fortunata con il leggendario compositore Hans Zimmer, lavorando insieme in pellicole come I ragazzi della mia vita (Riding in Cars with Boys) e Black Hawk Down. Morris attualmente vive e lavora a Santa Monica. Il suo studio di composizione fa parte della struttura di registrazione di Hans Zimmer.

DAVID FRANCO (Supervisore alle musiche)
David Franco, ex studente del New England Conservatory of Music e della Boston University Film School, è stato sempre impegnato come produttore musicale nel campo cinematografico, televisivo e discografico.
Prima di creare la sua società, Franco è stato il vicepresidente della produzione internazionale di tre grandi case discografiche, la Columbia, la RCA e la Warner Bros Records. Grazie alle sue esperienze internazionali e al fatto di essere poliglotta, ha lavorato per importanti società, assieme ad artisti e orchestre di tutto il mondo.
Attualmente, dirige la sua società, che ha messo assieme, supervisionato e prodotto le musiche di oltre 100 tra film per il cinema e la televisione, serie e miniserie per il piccolo schermo, senza contare più di 50 album di colonne sonore. Tra questi titoli, figurano film storici come Gettysburg, prodotto da Ted Turner, e Gods & Generals della Warner Bros, che poteva vantare una canzone nei titoli di coda composta da Bob Dylan, così come L’arte della guerra (The Art of War), con protagonista Wesley Snipes.
Come violinista professionista, ha lavorato in alcuni spettacoli di Broadway e in diverse orchestre, partecipando alle registrazioni di artisti come Barbra Streisand, Tony Bennett e Bette Midler.

JANIE BRYANT (Ideatrice dei costumi)
Janie Bryant è conosciuta soprattutto per il suo lavoro, che le è valso un Emmy Award, sui costumi della serie della HBO Deadwood, che le ha fatto ottenere anche tre nomination ai prestigiosi Costume Designer’s Guild Award. I costumi d’epoca realizzati per l’innovativa serie l’hanno catapultata tra i professionisti di questo settore più richiesti a Hollywood. Grazie alla fantastica accoglienza ricevuta dai suoi costumi, che hanno lanciato una moda, la HBO e la Billy Martin Western Wear hanno collaborato con la Bryant per creare la collezione di vestiti ‘Deadwood’ per uomini e donne, che attualmente viene venduta nei negozi Billy Martin Western Wear e in quelli della HBO in tutti gli Stati Uniti.
Janie Bryant ha studiato moda all’American College of Applied Arts ad Atlanta, in Georgia, e ha lavorato al suo primo film a ventitré anni. Tra le sue pellicole, ricordiamo The Big Kahuna con protagonisti Kevin Spacey e Danny DeVito, Semplicemente irresistibile (Simply Irresistible), che vedeva la partecipazione di Sarah Michelle Gellar e Patricia Clarkson, Alien Hunter con James Spader, Mr. Jealousy con Eric Stoltz, Bridget Fonda e Annabella Sciorra, Grind con protagonista Billy Crudup, Highball con Justine Bateman ed Eric Stoltz e Palookaville con Frances McDormand e Vincent Gallo.
Per la televisione, ha ideato i costumi dell’imminente serie della HBO John From Cincinnati, con Bruce Greenwood e Rebecca DeMornay, e Big Apple, con protagonisti Ed O’Neill e David Strathairn, entrambi prodotti da David Milch.
Attualmente, la Bryant è molto impegnata con l’action thriller Blackwater Transit, con Bruce Willis e Samuel L. Jackson, le cui riprese si svolgono a New Orleans.
I fan di Deadwood possono stare tranquilli, perché la Bryant realizzerà i costumi anche di un paio di pellicole di due ore tratte da questa serie e che verranno realizzate nel 2007.

ALISTAIR KAY (Art Director)
Alistair Kay, vincitore di un Emmy Award per Stalin, è uno degli art director più richiesti attualmente in circolazione. Ha ricevuto delle nomination agli Emmy® per Buffalo Girls con Angelica Huston, Melanie Griffith e Gabriel Byrne, The Lion In Winter con protagonisti Patrick Stewart, Jonathan Rhys Meyers e Glenn Close e The Old Curiosity Shop, con Peter Ustinov e James Fox.
Ha anche lavorato alle opere bibliche The Ten Commandments, In the Beginning e Mary, Mother of Jesus. Inoltre, si è occupato di diversi film per la televisione molto apprezzati, come A Christmas Carol, Il settimo papiro (The Seventh Scroll), The Prince and the Pauper con Aidan Quinn e Alan Bates, Supply and Demand, Victoria and Albert, con protagonisti Diana Rigg e Peter Ustinov, the Blackwater Lightship con Angela Lansbury e Dianne Wiest, The Little Riders con Malcolm McDowell e Paul Scofield, Operazione Apocalisse (The Apocalypse Watch), Diana: Her True Story e Stalin con Robert Duvall e Julia Ormond.
Tra le serie televisive, è stato art director di Dinotopia. Al cinema, si è occupato di Loaded con Catherine McCormack e Thandie Newton.





LUCA TRANCHINO (Arredatore)
Tranchino ha lavorato alla pellicola di Martin Scorsese The Aviator , che vedeva protagonisti Leonardo DiCaprio, Cate Blanchett e Kate Beckinsale, assieme allo scenografo Dante Ferretti, che per questo film si è aggiudicato l’Oscar. Anche la precedente collaborazione con Dante Ferretti in una pellicola di Scorsese, Gangs of New York, con Leonardo DiCaprio, Daniel Day-Lewis e Cameron Diaz, è stata salutata da una nomination agli Academy Awards.
Tra gli altri film a cui Tranchino ha lavorato, ricordiamo Ritorno a Cold Mountain (Cold Mountain) di Anthony Minghella, con Jude Law, Renée Zellweger e Nicole Kidman, Casanova di Lasse Hallström con Heath Ledger e Sienna Miller e la pellicola di Julie Taymor Titus, con protagonisti Jessica Lange ed Anthony Hopkins.
Per il piccolo schermo, si è occupato di The Ten Commandments con Dougray Scott e Omar Sharif e Il settimo papiro (The Seventh Scroll) con Roy Scheider.








TM e © 2007 Twentieth Century Fox. Tutti i diritti riservati. Proprietà della Fox. Quotidiani e periodici hanno la facoltà di riprodurre questo testo in articoli che pubblicizzano la distribuzione del film. Qualsiasi altro utilizzo è severamente proibito, inclusi la vendita, la duplicazione o altro trasferimento del presente materiale.









Regia Martin Weisz
Sceneggiatura Wes Craven & Jonathan Craven
Basato su personaggi creati da Wes Craven
Prodotto da Wes Craven
Marianne Maddelena
and Peter Locke
Produttore esecutivo Jonathan Debin
Direttore della fotografia Sam McCurdy
Scenografie Keith Wilson
Montatori Kirk Morri
Sue Blainey
Coproduttori Tina Anderson
Jonathan Craven
Cody Zwieg
Supervisore effetti visivi Jamison Goei
Effetti speciali Make-up Gregory Nicotero &
Howard Berger
Musiche Trevor Morris
Supervisore alle musiche David Franco
Ideatrice dei costumi Janie Bryant
Casting Mark Bennett





DISTRIBUITO DALLA TWENTIETH CENTURY FOX


www.20thfox.it

 
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^Vegeta^
view post Posted on 1/2/2008, 12:16




bellissimo film
 
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rupun
view post Posted on 1/2/2008, 12:29




visto pur io,bello
 
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2 replies since 27/1/2008, 17:59   93 views
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